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Castelvecchio di rocca barbena
 
"...Castelvecchio di Rocca Barbena è cresciuto attorno al castello, il più antico e imponente della vallata, costruito dai Clavesana nell' XI secolo..."
"...Massiccio, quasi quadrangolare, ci appare oggi nella sua struttura quattrocentesca; possiede ancora in buona parte la cinta muraria e le torrette di avvistamento, da dove tramite specchi si poteva comunicare con gli altri paesi della valle sottostante..."
"...il borgo medioevale, aggrappato ai piedi del castello, sale dal basso a strati ascendenti, quasi circolari, con le caratteristiche case dai tetti a terrazzo..."
"...le strade interne, strette, ancora pavimentate con le lastre di pietra, si insinuano tra le case, anch' esse di pietra, unite tra di loro da archi e contrafforti..."
"...verso ottobre lungo le vie si sente il profumo del mosto provenire dal piano terra delle case..."

 

"...d' inverno se si riesce ad arrivarci quando la neve delinea ancora maggiormente i contorni del borgo e gli alberi secchi e neri si intagliano sottili sulla mole del castello, allora ancora meglio si può godere di un paesaggio unico nel suo genere..."

"...degna di nota è anche la chiesa barocca di Nostra Signora dell' Assunta e molto scenografico è lo spazio della piazzetta dell' oratorio, al quale fa da sfondo il castello."

Noi di ANTICO MELO saremo lieti di mostrarvi la bellezza della natura e della storia in questo ambiente così bello e accogliente (visionate qui la pianta del paese con il dettaglio dei luoghi da visitare).

Narra una leggenda celtica del XV secolo che a certi naufraghi apparve un' isola meravigliosa, con una magnifica foresta di meli odorosi. Quando il vento scuoteva le cime degli alberi, si sentiva una musica melodiosa. Gli uomini mangiarono qualche mela e bevvero a un fiume di vino. Subito furono sazi e risanati da ogni male...

 

CENNI STORICI
Il borgo fu anticamente un importante feudo dei marchesi di Clavesana, fondato da essi tra il XII e il XIII secolo. A partire da tale secolo perse una sostanziosa importanza feudale, a causa della fondazione del vicino feudo di Zuccarello che, eretto a sede di marchesato, inglobò il borgo di Castelvecchio.
Nel 1623 venne acquistato dalla famiglia Savoia, la quale fu costretta a cedere il borgo a favore della Repubblica di Genova, a seguito dell'assedio - dei soldati genovesi - del castello locale nel 1672. Il fatto costrinse la famiglia piemontese alla resa delle terre.
Nel 1746 l'esercito piemontese cercò di assediare il borgo e il castello durante la guerra di successione spagnola, ma invano.
Nel 1815 rientrò nei confini del Regno di Sardegna e nel 1861 nel Regno d'Italia.

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Oppure approfondisci su wikipedia
Il borgo è anche inserito nella guida dei più bei borghi d'Italia qui
Inoltre castelvecchio è segnalato come bandiera arancio dal Touring Club


 

Scandinavi a castelvecchio di Rocca Barbena. Lungo l'alta via dei monti Liguri
Di Enrico Pelos
pagina originale

Rocca Barbena è il nome di un singolare monte lungo il percorso dell'Alta Via dei Monti Liguri. La montagna non è particolarmente alta ma, con i fianchi ripidi e rocciosi di dolomia, assume un aspetto imponente e di un certo rilievo. Il percorso è in alcuni punti impegnativo ma è interessante e panoramico con la parete nord orientata verso i boschi di Bardineto.
Il lato sud offre una panoramica visione di gran parte della Val Neva dove si trova il borgo di Castelvecchio con il nome omonimo derivato da questa Rocca. Castelvecchio è distante pochi km dal mare di Albenga, verso Garessio, ed è situato ad un'altezza di circa 400 m slm. Questo paese ha mantenuto molti degli aspetti originari di centro feudale, riuscendo a conservare gli aspetti di pregio ambientale che trovano nell'antico castello dei Clavesana il suo simbolo.
Il borgo ha una formazione costruttiva distribuita attorno al castello che fu eretto nell'XI secolo, passando nel tempo sotto Zuccarello, i Del Carretto, dei quali faceva parte la bella Ilaria, i Savoia e la Repubblica di Genova.
Esso conserva ancora gran parte dell'i

Smpianto originale, grazie anche ai restauri degli attuali proprietari tra i cui avi vi fu il pittore Pelizza Da Volpedo, autore del celebre dipinto "Il quarto stato".
La chiesa principale è quella dell'Assunta e in piazza della Torre, un tempo tristemente famosa per la sua forca, ha l'ingresso l'oratorio dei Disciplinanti.

Qualcuno di loro si è poi trasferito definitivamente, aprendo anche delle attività professionali in Liguria, affascinati dal paesaggio dei monti liguri. C'è anche chi, italiano, si è trasferito in Svezia, ma ritorna appena può a vivere tra queste mura impregnate di monte e di mare. Il borgo è oggi inserito nel prestigioso elenco dei "Borghi più belli d'Italia". La valle, immersa nel verde, sarà attraversata, dalla nuova "bretella" Albenga-Garessio e che è oggi oggetto di divisione tra gli abitanti locali ed i “turisti”. E' stata creata l'"Ass. Scandinavi di Castelvecchio" per sensibilizzare i media e quanti sono attenti alla tutela dell'ambiente.
L’ Ass. ha inviato una lettera aperta alla stampa precisando: "Si è pensato a tutto? ... ai boschi ed alla ricca fauna, che sono un patrimonio inestimabile, che rischia di venire perso per sempre? Per esempio ai nostri figli, ai quali sembra volersi dare sempre piú stress e cemento... E’ questo il prezzo che si vuol far pagare alle nuove generazioni? Vale la devastazione di una valle la costruzione di una nuova autostrada?" Scrive uno degli scandinavi preoccupati: "A quanto ne sappiamo la Valle del Neva fu minacciata una prima volta giá piú di 2.200 anni fa. Era il piú giovane dei fratelli di Annibale, Magone, che dopo avervi trasportato con navi 12.000 soldati, 2.000 cavalieri e gli elefanti, si mise in marcia lungo le valli del Neva per il passo del San Bernardo. ...
Per molti che oggi vivono o visitano le localitá lungo la Valle la costruzione di un’autostrada lungo deve rappresentare una minaccia assai maggiore di quanto un’intera armata con elefanti in testa abbia potuto fare sugli abitanti preistorici della valle.

embra che il nome derivi dal termine antico Vallis Cohedani, toponimo della "via del sale", via di commercio per olio e vino, tra il Piemonte e la Liguria di ponente. Dalla strada che conduce al cimitero si può raggiungere il poggio con una bella vista sul borgo e sulle fasce coltivate vicino alle case.
Case oggi restaurate. Antiche case di un tempo, in pietra, con i tetti a terrazza, i sottotetti, i forni sporgenti dai muri dove un tempo veniva cotto il pane e che sembravano essere consegnate ormai al degrado e ad all'oblio.
Negli ultimi anni però, il paese è stato "scoperto" dai turisti ed assieme agli ultimi abitanti del borgo è iniziata una lenta ma fattiva opera di ricostruzione. Le finestre sono state ridipinte e sono state riprese le tipiche cornici bianche di lontana eco alpino-provenzale. Case di aspetto mediterraneo, costruite forse dai primi abitanti saliti fin qui dalla costa per sfuggire alle incursioni saracene. Molti degli impianti interni sono stati eseguiti ex-novo, le coperture a terrazza sono state restaurate ed ora il paese offre una bella visione di sè.
Molte di queste case sono tornate a vivere grazie anche ai molti turisti stranieri, provenienti anche da alcuni paesi del Nord Europa.
I primi tra loro arrivarono qui nel 1976. La bellezza del luogo contagiò presto altri "nordici" che decisero di comprare le prima case a Castelvecchio, sotto il castello, trasformandole da ruderi in belle abitazioni. Arrivarono per primi gli svedesi seguiti poi dai danesi.

Essa contiene infatti una risorsa insostituibile, che é divenutá raritá unica in quasi tutto il mondo: il suo quasi totale silenzio". E la preoccupazione cresce con il passare dei giorni.
Tuttavia il sindaco Balbo ha subito provveduto, in una sua intervista televisiva, a tranquillizare le persone confermando la costruzione ma che sarà eseguita "in maniera corretta".
L'inquinamento acustico e ambientale dovrebbero essere così evitati. Si spera che non si tratti di una delle tante affermazioni poi smentite dai fatti, come succede spesso nel nostro paese.
In una di queste case, che egli tra i primi volle acquistare, usava scrivere le sue belle canzoni Björn Afzelius, definito il "De Andrè del Nord" (ma forse sarebbe più appropriato definirlo il "Bob Dylan scandinavo" n.d.r.). Era questi una cantautore scandinavo assai famoso, nella sua terra, e scomparso alcuni anni or sono. Scrisse molte belle canzoni, anche contro le guerre e le discordie. In una evoca i ricordi di quando bambino leggeva di paesi lontani e che gli "evocavano immagini di bellezza, richiamavano profumi e sapori, e i nomi dei posti e delle persone erano così belli." Forse pensava un pò anche ad un posto come Castelvecchio. E' anche grazie a lui che, allorquando venne a mancare, le televisioni scandinave, parlando della sua vita e delle sue canzoni, citarono Castelvecchio, diedero fama nordeuropea a questo paese ligure.
E citando quindi la canzone che dedicò a Castelvecchio "Guarda che stelle lucenti! Senti, che venti carezzevoli! E’ notte in Liguria!...il vecchio castello sul monte Barbena ha visto molto di più di quanto possiamo
immaginarci” speriamo che il vecchio castello non debba vedere la valle deturpata irrimediabilmente.

 
Altri luoghi di notevole interesse sono situati in Albenga e Alassio, Le grotte di Toirano, quelle di Borgio Verezzi, Zuccarello
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Azienda Agrituristica ANTICO MELO di Gherardi Maria Teresa - Camere e Ristorazione - tel. +39.329.3143795
Via Campo 12 - 17034 Castelvecchio di Rocca Barbena, Savona
Mako Di Massimo Malco